lunedì, agosto 23, 2010

Lettera alla maestra di danza

Cara maestra Irene,
sono arrivata nella tua classe di danza in punta di piedi.

Ero ancora piccola, troppo piccola per affrontare tanti problemi tutti insieme.
Non stavo bene ma volevo tanto essere come tutte le altre bambine: volevo poter saltellare con allegria, volevo farmi accettare dalle altre bambine anche se ancora non riuscivo a parlare.

Sono trascorsi ormai quasi 5 anni dalla mia prima lezione di danza, a settembre comincerà il 2° anno accademico ma io non ci sarò.
Ormai ho quasi 8 anni, sono diventata grande.
Quando entrai per la prima volta nella tua classe di danza ero un piccolo bruco che ora è diventato una bella farfalla dalle grandi ali colorate.

Quest'estate ho capito di essere pronta per volare verso nuove avventure.
Avrei voluto dirtelo a voce ma sai quanto sono timida così la mia mamma ha pensato di scriverti due righe per farti entrare per qualche istante nel mio mondo.
Non è un mondo dorato: è fatto di tanti piccoli sacrifici, di tanta fatica più di quanto le altre bambine debbano sopportare. Ma io sono forte, cocciuta, perfezionista e quando mi metto in testa qualcosa la voglio raggiungere a tutti i costi. Anche a costo di soffrire pur di riuscire.
Ma la danza deve essere divertimento, gioia, piacere e non solo sacrifici.
Così ho deciso di provare nuove strade.
Spero che tu possa capire.

Porterò sempre con me il tuo sorriso.
Ti voglio bene,
Sofia

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