giovedì, settembre 17, 2009

Cercasi interprete/traduttore triestino-italiano

Ieri un articolo pubblicato sul quotidiano "Il Piccolo" mi ha fatto sorridere.
Eccone alcuni pezzi:

«Cercasi interprete - traduttore di dialetto triestino - lingua italiana».
La richiesta è emersa ieri con forza nell’aula del Tribunale dove il giudice Massimo Tomassini stava processando con rito abbreviato l’avvocato Ernesto Bardi, accusato di usura.
La necessità dell’entrata in scena di un interprete-traduttore è emersa con prepotenza perché buona parte della tesi d’accusa si fonda su una registrazione video e audio in cui i protagonisti parlano in dialetto all’interno di un ascensore e nello studio dell’imputato.

Le trascrizioni di quanto è stato registrato segretamente dalla Procura erano state affidate agli investigatori della Guardia di finanza.
Tra quei militari i triestini di nascita e di «dialetto» sono in netta minoranza. Altre provenienze regionali prevalgono statisticamente tra gli uomini delle Fiamme Gialle e le trascrizioni dal dialetto in italiano ne hanno ovviamente patito.
Gli «omissis» e le definizioni di «incomprensibile» prevalgono sulle frasi compiute.
Difficile decidere e fare giustizia in queste condizioni di parziale blackout informativo o ancor peggio di completo «travisamento» dei veri significati delle frasi espresse e delle parole pronunciate.
Ecco perché il giudice ha ordinato una nuova trascrizione delle registrazi oni effettuate il 31 ottobre 2008, quando l’inchiesta sul presunto episodio di usura muoveva i primi passi. Non si sa ancora a chi saranno affidate la perizia e la traduzione: certo è che i consulenti fonici in Italia non mancano, mentre i traduttori-interpreti di dialetto triestino non sono ancora riusciti ad ottenere nè una pubblica certificazione, nè un albo professionale.
Nell’aula i suggerimenti si sono accavallati e quello che sembra aver ottenuto i maggiori consensi, faceva riferimento agli attori e agli autori che lavorano o hanno lavorato per il Teatro «La Contrada”. Per conoscere l’esito dell’iniziativa e il nome del primo interprete giudiziario di dialetto triestino sarà sufficiente attendere fino a martedì, quando il giudice Massimo Tomassini conferirà gli incarichi.
......
Quanto la presunta vittima dell’usura ha raccolto con una telecamera e un microfono nascosti tra i suoi abiti nello studio dell’avvocato, sarà totalmente riascoltato, trascritto e tradotto. Tra quelle parole risultate incomprensibili a chi non conosce il nostro dialetto, è nascosta la verità. L’assoluzione o la condanna.
Nessuno delle parti ieri si è opposta al rinvio dell’udienza anche se i tempi di attesa non si preannunciano brevi; forse se ne riparlerà fra due o tre mesi e se dovessero emergere nuovi scenari, tutto il processo con rito abbreviato ricomincerà dallo zero.
(il Piccolo)

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