"...dieci ore esatte da quando ho trovato la tua busta bianca nella casella postale, con il mio nome da una parte e il tuo dall'altra (forse come inizio potrebbe bastare)".
tratto da "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman
E' da tempo che mi riprometttevo di leggerlo...è uscito nel 1999 per cui sono trascorsi 10 anni esatti da quel giorno in libreria quando lo presi in mano per comprarlo e poi lo rimisi giù.
L'ho cominciato ieri sera e sin dalle prime pagine si è rivelato per quello che mi aspettavo: uno di quei libri di cui non puoi più fare a meno. A meno di sfogliare, di rileggere, di coccolartelo fino a capire nel profondo quel mondo di sentimenti che animano Yair.
E' troppo presto forse per esprimere dei giudizi, lo so, ma vale la pena leggerlo.
Mi è piaciuta molto la frase che ho messo in virgolettato: come solo il fatto che lei avesse scritto il nome di lui potesse rappresentare un buon inizio. Quante volte si fanno di gesti, si compiono delle azioni senza tener conto di tutte le implicazioni che possono derivare. Accontentarsi delle piccole cose è un modo di affrontare la vita che sicuramente non ti porta frustrazioni nè delusioni difficili da digerire. Cogliere le piccole cose a piccoli passi. Sì, è così che vorrei cominciare a vivere.
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