Sì, potrei stare meglio di come sto ora, molto meglio.
Stamattina è arrivato il responso del dottore: altri giorni di riposo assoluto. Quest'anno non è stato come me lo sarei immaginato...proprio no.
L'unica cosa positiva è che più sto male più mi viene voglia di scrivere, di buttare fuori tutto quello che sento, che provo, che desidero, che mi fa arrabbiare, che mi delude, che mi piace da morire. Forse quest'ultimo lato non sta uscendo molto, anzi per niente. Sarà che mi sento così impotente ora che anche desiderare qualcosa di più di essere in salute mi sembra una bestemmia.
Anche se però ieri sera mi sono ritrovata a desiderare per un momento di abitare a New York.
Mi è capitato tra le mani l'ultimo numero della Repubblica delle donne con un articolo sulla High Line di New York. Non ne avevo mai sentito parlare prima.
Si tratta della sopraelevata ferroviaria degli anni 30 che attraversa due zone di Manhattan. Dopo una decennale battaglia di un gruppo di cittaidini è stata trasformata in un parco urbano ricco di oltre 200 tipi di piante nordamericane, fiori, erbe selvatiche, cespugli di bacche che si infiltrano nella pavimentazione a doghe di cemento.
Le foto a corredo dell'articolo hanno un che di irreale, sembrano foto di una residenza privata più che di una vecchia sopraelevata.
Interessante anche il fatto che i lavori di ristrutturazione siano stati seguiti dal blog degli amici della High Line (www.thehigline.org) anche se due terzi dell'area devono ancora essere completati. Una nota dolente a questo quadro idilliaco è che stanno arrivando molti speculatori che vorrebbero collegare i propri immobili al tracciato del parco allo scopo di aumentarne il valore commerciale.
Eh già, non c'è più molto spazio per le favole al giorno d'oggi.
2 commenti:
In bocca al lupo per la tua convalescenza. E un abbraccio.
Crepi il lupaccio! Grazie anche per l'abbraccio :)
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