foto di Wolf Friedmann |
Ho dei ricordi bellissimi delle cabine telefoniche.
Quanti "ti amo pazzamente" sono passati via cavo da un capo all'altro dell'Italia, soprattutto in agosto quando stare dentro equivaleva a farsi una sauna pazzesca e quando poi aprivi la porticina .... wow che bella aria fresca! (anche se in realtà fuori erano 28°).
E poi tutti quei gettoni marroncini pesantissimi, non ne bastavano mai e tu eri lì con la borsetta talmente pesante a sognare baci incredibili, le sue labbra sulle tue al chiaro di luna....
Questi ricordi risalgano alla fine degli anni '80, primi anni '90...
Dai gettoni si è passati alle carte telefoniche: molto più pratiche ma usarle equivaleva a fare delle file pazzesche...il tempo a disposizione si moltiplicava e così anche la pazienza.
Ultimamente in ospedale ho cercato di usare un telefono pubblico: è stata un'impresa e alla fine ho desistito.
Stamattina mentre ero in fila dal dottore mi sono letta l'inserto di Repubblica e ho scoperto un sacco di notizie interessanti sulle cabine telefoniche:
- In Italia sono 130.000 le cabine sopravissute in cui si fanno in media 3 telefonate al giorno
- 15.000.000 di euro è la cifra che lo Stato versa a Telecom Italia per farle funzionare
- A ogni cittadino è concesso salvare la propria cabina telefonica inviando una e-mail a: cabinatelefonica@agcom.it
- Il Garante delle Comunicazioni ha posto dei vincoli:
- alla soprressione di cabine telefoniche vicino a scuole, ospedali e rifugi
- al fatto che almeno la metà delle cabine debba funzionare con monetine
1 commenti:
Delle cabine non ho molti ricordi.
Mi vengono in mente, solo le gare con gli amici, alla ricerca di tessere telefoniche, per la collezione che allora, tutti facevamo.
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