martedì, novembre 17, 2009

Ricci di cioccolato - ultima parte (e non parliamone più)

Ad ogni modo vi volevo raccontare com'è andata la sessione ricci a scuola.

Appena arrivate nel seminterrato della scuola abbiamo cominciato a tirar fuori gli attrezzi da lavoro. Una mamma ha anche cucito circa 45 mini-grembiulini bianchi che poi sono stati regalati ai bambini come ricordo del workshop culinario. Abbiamo poi messo in testa anche dei sacchetti da pane gonfiati opportunamente per farli entrare nel ruolo.
Una volta arrivati i bimbi ho cominciato a tirar fuori gli ingredienti e a coinvolgere i bambini nello sbattere i bianchi d'uovo (la scodella ha fatto il giro di tutto il tavolo e alla fine si è anche formata una piccola nuvola bianca), a sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero, a buttarci dentro il cacao e poi i biscotti. Erano contentissimi e mentre loro si stavano divertendo un mondo gli altri erano un po' scocciati perchè le altre mamme invece volevano preparare loro il composto mentre il ruolo dei bambini sarebbe stato quello di rompere i biscotti (che io invece aveva macinato la sera prima).
Insomma, mi hanno guardato con occhi stralunati e posso immaginare i commenti che sono girati...per loro ero una specie di aliena che non seguiva le loro regole, che addirittura faceva assaggiare il composto ai bambini.
Alla fine il mio composto ovviamente si è un po' ammorbidito e poi mettendoci dentro il bianco d'uovo è diventato molto fluido tanto che non si riusciva a fare dei riccetti. Ma questo i bimbi non lo hanno saputo: hanno avuto ciascuno un pezzo di quell'impasto fatto a regola d'arte dalle altre mamme, si sono divertiti a dare la forma giusta e poi a metterci i pinoli e gli occhietti di ciliegina.
Morale: si sono divertiti un mondo e la combinazione tra i due metodi ha prodotto un mix perfetto.
Quello che mi ha un po' dispiaciuto è che una mamma si è avvicinata e con un sorrisetto adorabile mi dice: "Oh, il tuo impasto proprio non è riuscito! Che peccato" e io le ho risposto "a me interessava che i bambini si divertissero e loro si sono divertiti un mondo!".
Fine della mia esperienza a scuola (e spero di non doverci tornare per un bel po': non riesco proprio a rientrare nelle rigide, strette regole delle altre mamme).
La sera, nel mio letto, ho pensato molto a quanto mi sono sentita diversa dalle altre mamme ma poi mi sono detta: "Va bene così, essere diversi non vuol dire essere sbagliati".

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