mercoledì, settembre 16, 2009

L'oblio che saremo


E' il titolo dell'ultimo libro di Hector Abad, scrittore e giornalista colombiano.
Il 25 agosto 1987 viene ammazzato a Medellin dagli squadroni della morte suo padre, un medico "scomodo", professore all'università e presidente del Comitato per i Diritti Umani.
In un'intervista a Repubblica lo scrittore spiega che il titolo del romanzo nasce dal primo verso di un sonetto che il padre aveva in tasca quando è stato ucciso. Un sonetto copiato a mano e firmato con il nome di Borges.
Lo stesso Borges, ricorda Abad, consigliava di non scrivere d'amore quando si è inamorati per non cadere nei luoghi comuni.
Ecco perchè lo scrittore ha aspettato 20 anni prima di scrivere un libro su suo padre: "...l'assassinio di mio padre ha tagliato in due la mia vita e quando cercavo di narrarlo mi usciva una storia lacrimosa e sentimentale. Ho dovuto trovare la distanza necessaria per assumere una scrittura più secca".
Alla domanda se pensa di scrivere ancora sulla sua famiglia lui risponde: "Per Tolstoi le famiglie felici sono tutte uguali. La mia è stata interrotta dalla violenza, dalla morte. E io non voglio mai più dover scrivere di una famiglia distrutta. Non sarei capace di farlo, di vivere due volte".

Trovo che le sue parole siano straordinarie per la lucidità con cui affronta argomenti talmente forti da lasciarti cicatrici per anni. Sono davvero invidiosa perchè io, invece, quando penso a mio padre non riesco a trattenere le lacrime. Dopo 30 anni.

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